L’appuntamento era per le 15:30 ma molte persone hanno pensato di arrivare in ritardo, all’appello mancavano tre esploratori. Nell’attesa Matteo e Andrea si sono messi a suonare la chitarra mentre altre persone li applaudivano forzatamente. Poco prima, il nostro Simone, detto “toscano”, ha pensato bene di tagliarsi una mano con un vetro rotto. Saliti sul treno ci siamo accomodati nella parte finale del vagone centrale dove Daniele della P.D. (pattuglia direttiva) ci ha fatto un indovinello: “dimmi cinque giorni della settimana senza dire lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica”.
Arrivati a destinazione abbiamo provato a prendere una scorciatoia che conosceva la P.D., dove tanto tempo fa vi si era fatto un buco sulla rete; ma purtroppo il buco non c’era. Quindi siamo andati iniziamele su una strada asfaltata, poi in una sterrata tagliando per campi; tutta la parte iniziale era invece in pianura. Proseguendo in salita trovammo le stazioni della via crucis che erano quattordici. Dopo una lunga camminata finalmente abbiamo intravisto la chiesa, l’ultima tappa della via crucis; dopo aver fatto una preghiera ci siamo riposati, mentre c’era qualche persona che, non so perché, aveva ancora voglia di giocare e passeggiare.
Dopo, per dispiacere di molte persone, ci siamo di nuovo incamminati per un piccolo tratto in una stradina di montagna per poi proseguire in un bosco; quello è stato un tratto molto faticoso, anche per colpe delle foglie cadute che rendevano il terreno ancora più scivoloso. Camminavano seguendo e costeggiando sempre un gran solco di un fiume prosciugato. Finito il percorso siamo arrivati ad un eremo; dopo aver esplorato il posto abbiamo fatto una piccola merenda. Nel tardo pomeriggio, invece, abbiamo fatto legna che ci sarebbe servita per il fuoco serale, ma non avendo ponchi, ci siamo dovuti arrangiare. In seguito siamo entrati nell’eremo, mentre riposavamo ci è parso di vedere persone nascoste nel bosco e così, spaventati, abbiamo chiamato la P.D. che ha controllato e per fortuna non c’era nessuno. Abbiamo fatto una preghiera e poi abbiamo mangiato; inoltre alla nostra cena la P.D. ci ha offerto una salciccia a testa che abbiamo cotta sulla brace con dei spiedi fatti da noi, ed erano molto buone.
Abbiamo fatto il fuoco serale dove, ogni squadriglia, si esibiva nella propria divertente scenetta; inoltre abbiamo fatto danze e cantato a squarciagola. Siamo andati a dormire nell’eremo, ci è voluto un po’ che tutti si sistemassero e si addormentassero nel proprio sacco a pelo.
Il giorno seguente ci siamo svegliati con il paesaggio completamente coperto da neve, era bellissimo; appena svegliati abbiamo fatto una abbondante colazione. In seguito la P.D. ci ha proposto due attività da svolgere, che noi abbiamo fatto molto volentieri. La prima era la costruzione di fuochi, che poi non abbiamo nemmeno accesi e la seconda era l’orientiring, cioè un percorso da fare aiutandosi con la bussola, che ogni squadriglia proponeva ad un’altra squadriglia. Poi abbiamo pranzato. Finito di mangiare abbiamo acceso il camino, poiché faceva freddo, mantenendolo costantemente acceso con dei ciocchi di legno che avevamo, precedentemente raccolto.
Spento il fuoco che avevamo acceso per riscaldarci, ci siamo accorti che era tardi e, quindi, ci siamo velocemente incamminati per prendere il treno. Durante il cammino c’era sempre chi si lamentava, o per un motivo o per un altro, e quindi eravamo costretti a fermarci frequentemente. Dopo una lunga corsa, quasi arrivati alla stazione, ci siamo visti passare davanti il treno che ci avrebbe dovuto portare a Roma; eravamo disperati. Così, abbiamo dovuto aspettare per più di un’ora il prossimo treno; nel frattempo c’era chi si riposava (ovviamente la maggior parte), chi suonava la chitarra e veniva applaudito forzatamente dagli altri, come Matteo e Andrea, che ci hanno proposto un piccolo show. Inoltre abbiamo trascorso del tempo giocando a pallone, con il mister Daniele; nel frattempo la P.D. ci ha offerto anche del thè e della cioccolata, che noi abbiamo gradito molto. Finalmente abbiamo intravisto il treno da lontano e ci siamo subito preparati:questo, per fortuna, non l’abbiamo perso. Ci siamo sistemati sul vagone centrale e abbiamo, come al nostro solito, cantato, giocato e ci siamo divertiti per tutto il viaggio. Poi abbiamo perso la messa alla cattedrale della Storta, dove si stavano celebrando alcune cresime. Finita la messa sono venuti a prenderci i genitori:l’uscita si è conclusa così.
Questa uscita è stata faticosa, ma sicuramente molto divertente.
By Luca, Fabio e Federico